Roberto Abraham Scaruffi

Tuesday 31 May 2011


le Scienze

Newsletter del 31/05/2011

 

Più acqua del previsto nell'interno della Luna

Le profondità della Luna contengono altrettanta acqua del mantello superiore della Terra, 100 volte di più di quanta ne fosse stata misurata in studi precedenti
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L'oggetto più distante dell'universo nell'occhio dell'ESO

Il burst di raggi gamma GRB 090423 si candida a essere l'oggetto più lontano mai osservato, e si trova quindi ben oltre i quasar e le galassie più lontani noti
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La visione ultravioletta delle renne

L'occhio umano percepisce le lunghezze d'onda comprese fra i 700 nanometri e i 400 nanometri circa, ma le renne sono in grado di vedere fino ai 350-320 nanometri

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Da cellule epiteliali a neuroni: il metodo funziona anche sull'uomo

Più vicino l'obiettivo di creare in laboratorio cellule neuronali da utilizzare a fini terapeutici
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Biodiversità: a rischio l'Europa dell'Est

A minacciare gli anfibi sono in particolare le nuove strade e le tecniche di coltivazione intensiva
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Radiazione X di sincrotrone per scrutare la materia

La nuova metodia potrebbe essere molto utile per studiare la presenza di elementi nelle inclusioni delle rocce marziane
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La sfericità quasi perfetta dell'elettrone

Se l'elettrone avesse le dimensioni dell'intero sistema solare, la differenza dalla sfera perfetta non supererebbe lo spessore di un capello
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Scoperte onde che viaggiano a senso unico

Il fenomeno, considerato impossibile secondo le concezioni classiche, potrebbe avere applicazioni nel campo dei computer quantistici e dell'acustica
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Un altro passo verso il computer quantistico

Il nuovo sistema permette una procedura di correzione degli errori ripetuta ed efficiente
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Un meccanismo che blocca l'angiogenesi nella retina

Il cammino molecolare per la regolazione dell'angiogenesi stimolata dalla proteina VEGF può offire un'opportunità per influenzare il decorso delle patologie della retina
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Il più grande predatore marino del Cambriano

Il fossile di anomalocardide è stato datato al periodo Ordoviciano, che seguì il Cambriano: ciò significa che esso prolungò la sua esistenza per oltre 30 milioni di anni oltre il limite stabilito in precedenza
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