Roberto Abraham Scaruffi

Thursday 21 February 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
PRIMA PAGINA

Ci mancava il predicozzo americano alla Francia del “rigore e rancore”

I francesi lavorano poco e si fanno pagare tanto, è da pazzi investire lì, sostiene il ceo dell’azienda di pneumatici Titan

Prede libertarie

Krugman guida una guerriglia keynesiana che non fa prigionieri e punisce frignoni e vanitosi
SECONDA PAGINA

Il trauma liberatorio di B-XVI declamato con i versi di T. S. Eliot

“Dimissioni dimissioni dimissioni”. Non c’è gesto più genuinamente esistenzialista, laico e religioso
EDITORIALI

Cgil e Confindustria si parlino in fabbrica

Bando a occhieggiamenti mediatici e corporativismo di ritorno
ANALISI

Far ripartire Italia, senza credito bancario, è una missione impossibile

L’industria perde ancora colpi, analisti e think tank s’interrogano sul ruolo delle banche (e sperano in Draghi)

Scandalosa Spagna

Rajoy s’appiglia a una mezza buona notizia per smarcarsi dalla fronda (femminile) dentro al Pp
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OGGI ONLINE
Tra liste e quorum

Perché Casini ha già fatto tombola al Senato anche se Monti fa flop

Nell’Udc circola una battuta: “Avremo un senatore per ogni punto percentuale conquistato con il prof.”
Pier Ferdinando Casini da vecchia volpe di Palazzo – “getto vegetale di antica pianta Dc”, lo chiamava Filippo Mancuso – non l’avrebbe mai detto, Mario Monti invece – il prof. della Bocconi – sì: “Credo che Angela Merkel (che ha poi smentito, ndr) non abbia nessuna voglia di vedere arrivare il Pd al governo”. Monti si riferiva all’ipotesi di una sua alleanza con Bersani, e ha risposto – commettendo una piccola gaffe politica – a una domanda maliziosa, ovvero: “Merkel vi vuole al governo del paese con Bersani?”.
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La rivoluzione laica vive ancora

A Kafr Anbel, la “fattoria dei nobili”, c’è il cuore dell’opposizione al regime siriano di Assad, l’estremo opposto degli islamisti. Un bombardamento sopra la nostra testa
Il jet gira basso perché sta dando la caccia ai carri armati dei ribelli, o almeno è così che pensiamo. A soli tre chilometri c’è una base dell’esercito siriano sott’attacco da giorni, oggi le nuvole si sono aperte, questo Mig solitario è arrivato a bombardare la linea del fronte. Invece no. Punta le case dei civili. Il rumore di un jet che colpisce è così: rombo sulle case, poi un intervallo di silenzio perché l’aereo non accelera, si sta tuffando con il muso verso il basso per sganciare la bomba, poi di nuovo il rombo perché apre di nuovo i getti e riprende quota, a questo punto non importa più perché tutto è coperto dallo scoppio della bomba che è arrivata al suolo.
Leggi Battaglia per Damasco
di Daniele Raineri