Roberto Abraham Scaruffi

Friday 31 May 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

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Alternativo a Letta, oppure ciao

Il nuovo profilo che serve a Renzi per evitare l’effetto sfasciacarrozze
Matteo Renzi, man mano che passa il tempo, vede indebolirsi l’effetto attrattivo di alcuni suoi aspetti esteriori, la novità e la bella gioventù, su cui aveva potuto contare nella sua prima apparizione sulla scena politica nazionale. Ora non è più in gara con la gerontocrazia, il suo punto di riferimento dialettico nel Partito democratico, Enrico Letta, è della sua stessa generazione (sebbene abbia l’aria di aver sempre portato i calzoni lunghi) e dispone della visibilità oggettivamente assicurata dalla carica che ricopre. Renzi può farsi prendere dalla fretta – come è parso fare lasciando appoggiare dai suoi la bizzarra tesi della restaurazione preventiva di una legge elettorale di dubbia efficacia – oppure può diventare un azionista di riferimento dell’esecutivo.

Cosa sappiamo di Hezbollah in Siria

L’intelligence a disposizione sui battaglioni del gruppo libanese che aiutano Assad. In tv il presidente siriano dice di avere ricevuto i missili russi S-300, ma fonti israeliane dubitano: “Se fosse vero, bombarderemmo”
Com’è l’ordine di battaglia, ovvero la disposizione dei battaglioni sul campo, del gruppo libanese Hezbollah in Siria? Secondo fonti vicine a Sheikh Sobhi Toufayli, ex segretario generale del partito che ora parla perché è contrario a questo intervento in Siria, seimila combattenti hezbollah stanno facendo la guerra a fianco del presidente siriano Bashar el Assad e contro i ribelli (“aiutano a difendere i confini contro Israele”, ha detto ieri Assad in tv con sprezzo del ridicolo) . E’ una cifra superiore alla stima data del ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, che due giorni fa ha detto che gli hezbollah in Siria sono “tremila o quattromila”, ed è di poco inferiore a quella del generale Selim Idriss, a capo del cosiddetto “Comando supremo” dei ribelli, che ieri ha detto: “Sono settemila”.
di Daniele Raineri