Roberto Abraham Scaruffi

Thursday 30 May 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI ONLINE
No austerità, no riforme?

Letta tra quattrini e Mattarellum

Ecco come nasce la diffidenza del governo per le mosse di Renzi
Tre cerchi, tre piani, tre strategie, tre modi diversi di osservare la vita del governo e un sospetto che giorno dopo giorno ha sempre più il volto del sindaco di Firenze, ovvero Matteo Renzi. La giornata vissuta ieri da Enrico Letta, tra una riunione con i consiglieri politici, una mozione presentata alle Camere, un messaggio ricevuto dall’Europa e una battaglia combattuta all’interno del Pd sul tema della legge elettorale, sintetizza il percorso complicato che il presidente del Consiglio dovrà seguire nei prossimi mesi per applicare il programma di governo e rimanere in equilibrio tra le micro tensioni che emergono quotidianamente dal fronte parlamentare, e in particolare nel Pd.
di Claudio Cerasa
per abbonati

L’affumato di Londra

Che fine ha fatto Mario Sechi, il giornalista che prima delle elezioni, da uomo di Monti, regnava felice in tutti i talk-show? Dopo la sconfitta s’è esiliato in UK
Bianche. Dopo di che, accende un sorriso macinato in uno sbuffo di toscano. “Che cosa, bianche?”, chiedo. “Le pareti di casa Malagò, a Sabaudia”. Il sigaro disegna una voluttà: “Una villa, quella, con muri bianchi più dei denti di Berlusconi… un bianco così è qualcosa che non trovo a Londra…”. Il famoso fumo di Londra. Eccolo, Mario Sechi. Giornalista, ex direttore del Tempo, il quotidiano di piazza Colonna, dunque il centro del centro di ogni centro di Roma eterna e dunque successore di Gianni Letta. Ebbe la bislacca idea di candidarsi con Mario Monti (“è un italiano come gli altri…”) per ritrovarsi senza più giornale e senza il seggio parlamentare.
di Pietrangelo Buttafuoco
Governare a sbafo

Così il partito della spesa pubblica si prepara a seppellire l’austerità

Ingolositi dalle concessioni europee, gli spendaccioni del Pd e del Pdl vorrebbero sopravvivere in deficit
Di fronte ai presidenti delle regioni, che lo circondano nel lungo tavolo ovale di Palazzo Chigi, Enrico Letta fa esercizio di prudenza, che è antica ginnastica democristiana, s’impara con l’esperienza, ma bisogna pure avere una certa inclinazione di carattere alla cortesia, che è a sua volta ginnastica contro le passioni: troncare sopire, sopire troncare, prendere tempo, giustificarsi pudicamente. “Siamo a buon punto, ma le risorse europee arriveranno sul bilancio del 2014. Non dipende da noi”.
di Salvatore Merlo

Manifesto per fottere come gli dèi comandano (in piena età oscura)

Dopo la femminista Banotti. Intemerata dionisiaca contro la pianificazione erotica dei marxiani col boa di struzzo
Gli fa un baffo a Hegel la foto di Vladimir Luxuria mentre prende la comunione. Lo Spirito del tempo, infatti, rispetto a Napoleone a cavallo, è già bello che scolpito nella scena del cardinale Bagnasco mentre imbocca la sacrissima particola all’assai glamour penitente. E’ tutto un “gonna contro gonna”, il solito Eva contro Eva (considerata la tonaca). Luxuria che è sangue pazzo delle Puglie avrebbe dovuto dargliela al prete, la lezione vera, mettendo in capo una preziosa veletta (Giò Stajano, sangue pazzo di Salento, sarebbe stato impeccabile) ma quel fotogramma poi – nel dominio compiuto della correttezza ideologica – è un testacoda coi fiocchi se si pensa che è ricavato dalla santa Messa di suffragio per don Gallo.
Banotti Manifesto per un mondo un po’ felice
di Pietrangelo Buttafuoco