Roberto Abraham Scaruffi

Friday 27 May 2016

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Newsletter del 27 maggio 2016
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Quando dall'Europa tornammo in Africa

L'analisi del DNA mitocondriale ricavato dai resti di un essere umano moderno scoperto nella grotta di Pestera Muierii, in Romania, e vissuto 35.000 anni fa suggerisce che si tratti di un individuo appartenente a una popolazione che attraversò l'Europa sudorientale per fare ritorno in Nord Africa nel primo Paleolitico superioreleggi l'articolo »
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L'ape-robot che può appollaiarsi ovunque

RoboBee ha una durata operativa notevolmente superiore ad altri microrobot volanti perché può risparmiare energia appollaiandosi su qualsiasi superficie senza ricorrere a complessi e pesanti meccanismi d'aggancio, ma sfruttando le sole forze elettrostaticheleggi l'articolo »
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Come la natura ispira il volo dei microrobot

La natura è una continua fonte di ispirazione per gli ingegneri che studiano il volo dei microrobot. In questo video è mostrata la costruzione da parte di due microrobot di una struttura di supporto tesa fra due alberi, ispirata alla tecnica usata dai ragni per la preparazione della loro tela. Una volta costruita la struttura di supporto, un terzo microrobot volante si appende a essa con un filo variando la propria altezza fino a stabilire il punto da  cui ha la migliore prospettiva per il monitoraggio dell'ambiente. Potendo restare in aria senza spendere energia, la sua durata operativa si allunga notevolmente.
(Video cortesia Aerial Robotics Laboratory, Imperial College London)

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I geni che controllano la forma del naso

Quanto è largo e appuntito il naso dipende da quattro geni nel nostro DNA. Lo ha scoperto uno studio in cui sono stati confrontati profili genetici e caratteristiche somatiche di più di 6000 soggetti. Il risultato contribuisce a una migliore comprensione dell'evoluzione del viso degli esseri umani moderni rispetto all'uomo di Neanderthal e all'uomo di Denisovaleggi l'articolo »
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Arte e scienza in mostra per raffigurare il corpo umano

Un viaggio nella raffigurazione iconografica della figura umana dal punto di vista scientifico e artistico ricostruito attraverso opere grafiche, volumi storici e statue dell'Accademia Clementina di Bologna. È il percorso proposto da Le regole del corpo umano. Norma e arbitrio, mostra curata da Piero Deggiovanni, Valeria Roncuzzi e Camilla Roversi Monaco, inaugurata il 20 maggio e visitabile fino al 30 giugno 2016, presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo dell'Emilia Romagna.

Arte e scienza non hanno spesso camminato di pari passo, ma nel corso del tempo la conoscenza del corpo umano per un artista si è rivelata indispensabile per tradurre con naturalezza posture ed espressioni nelle sue opere. Da questa necessità nasce un primo manuale, pubblicato nel 1691, dal medico Bernardino Genga: Anatomia per uso et intelligenza del disegno ricercata non solo su gli ossi e muscoli del corpo umano, ma dimostrata ancora su le statue antiche più insigni di Roma.

Dopo l'età classica e il Rinascimento, l'universo artistico e quello scientifico tornano a incontrarsi nel secolo dei Lumi. Nei primi del Settecento, Ercole Fava e altri artisti capeggiati da Giampiero Zanotti fondano un’Accademia a Palazzo Fava, che nel 1710 viene annessa, grazie al generale pontificio Luigi Ferdinando Marsili, all’Istituto delle Scienze. Un anno dopo, papa Clemente XI riconosce il suo statuto, l’Accademia prende il nome di Clementina e si stabilisce a palazzo Poggi.

E la storia delle opere raccolte tra queste mura e dei personaggi che vi hanno lavorato e studiato, tra arte e anatomia, viene raccontata attraverso disegni, stampe, prove grafiche e statuaria classica, circa 60 opere che comprendono autori come Ercole Lelli e i suoi famosi “Spellati”, Pelagio Palagi, Luigi Grossi, Carlo Zucchelli fino ai linguaggi contemporanei con una performance dell'artista Sissi e degli allievi dell'Accademia.

(Immagini cortesia Accademia Belle Arti Bologna)leggi l'articolo »
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Le operazioni di recupero in mare

VAI ALL'ARTICOLO: Un'identità per le vittime del naufragio di aprile 2015

Il 18 aprile 2015, un vecchio peschereccio, lungo solo 20 metri ma carico di circa 950 migranti provenienti dalla Libia, è affondato nello Stretto di Sicilia. Il relitto è posizionato intorno alle 85 miglia dalle coste libiche e a una profondità di circa 360 metri.

Un anno dopo la tragedia il governo italiano sta cercando di recuperare e identificare i corpi intrappolati sul fondo del mare. La Marina Militare italiana, in collaborazione con Impresub Diving and Marine Contractor, riporterà a galla il barcone, in particolare fornirà supporto logistico a Impresub Diving and Marine Contractor che, attraverso la nave Ievoli Ivory, solleverà il barcone dal fondale tramite un sistema di recupero robotizzato, controllato dalla superficie e progettato ad hoc, realizzato sulla base delle dimensioni del peschereccio.

Una delle fasi più delicate è cercare i corpi per evitare che cadano dal relitto, per questo sono stati chiusi tutti gli accessi e installate reti nella parte della poppa. Ievoli Ivory ridurrà la barca a una chiatta usando una piattaforma di colore giallo, che trasporterà i corpi recuperati dalla barca in Sicilia, dove patologi forensi cercheranno di identificarli.

(Cortesia: Marina Militare)leggi l'articolo »
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Un'identità per le vittime del naufragio di aprile 2015

I corpi delle centinaia di migranti annegati nel naufragio di oltre un anno fa nello Stretto di Sicilia saranno recuperati dalle autorità italiane e trasferiti a terra con una procedura complessa. In seguito, un gruppo di 24 scienziati analizzerà il DNA prelevato dai corpi recuperati in fondo al Mediterraneo nel tentativo di dare un nome e una degna sepoltura a queste personeleggi l'articolo »
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Antibiotici sintetici contro la resistenza batterica

Sviluppata una tecnica con cui sintetizzare antibiotici con un processo modulare a partire da elementi di base. Questa strategia si è dimostrata efficace nella sintesi di farmaci attivi contro ceppi batterici di interesse clinico e che mostrano resistenza elevata ad antibiotici usati oggi leggi l'articolo »
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Brillamenti solari per la vita sulla Terra

Gigantesche eruzioni solari, accompagnate da massicce emissioni di particelle cariche, che si verificavano con frequenza sul Sole miliardi di anni fa, hanno fornito l'energia necessaria per rendere disponibile l'azoto in forma utile alla formazione di molecole biologiche sulla Terra primordialeleggi l'articolo »
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Buon compleanno Linneo, la top ten delle specie scoperte nel 2015

Il 23 maggio 1707 nasceva il botanico svedese Carlo Linneo, considerato il padre della moderna tassonomia, ovvero la classificazione delle forme di vita. Da molti anni ormai, per festeggiare degnamente la nascita di Linneo, intorno al 23 maggio lo statunitense SUNY College of Environmental Science and Forestry (ESF) pubblica la top ten delle specie scoperte nell'anno appena passato.

In questa fotogalleria vi mostriamo i primi dieci classificati per il 2015. Queste specie sono state selezionate da un comitato internazionale di tassonomisti dell'International Institute for Species Exploration dell'ESF tra circa 18.000 nuove specie a cui in media ogni anno viene assegnato un nome.leggi l'articolo »
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La perdita dell'Y aumenta il rischio di Alzheimer

La perdita del cromosoma Y in cellule del sangue, un'alterazione che, con l'età, interessa dal 17 al 20 per cento dei maschi, è risultata associata con l'aumento del rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Il fumo aumenta fino al 400 per cento la probabilità di incorrere in questa anomalialeggi l'articolo »
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Ghiaccio magnetico per gli hard disk del futuro

Il ghiaccio di carica magnetica è un nuovo materiale bidimensionale che permette un controllo senza precedenti dei campi magnetici su aree estremamente piccole. A livello microscopico può mostrare otto configurazioni diverse, invece delle due dei dispositivi magnetici convenzionali, aumentando enormemente le potenzialità del calcolo automaticoleggi l'articolo »
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La via di fuga dei tumori dal sistema immunitario

Le cellule tumorali possono sfuggire alla sorveglianza del sistema immunitario producendo grandi quantità di una proteina che impedisce a una classe di linfociti di distruggere le cellule maligne. La rilevazione delle alterazioni che portano alla sovraproduzione di questa proteina permetterà di individuare i pazienti che possono trarre più beneficio dall'immunoterapialeggi l'articolo »
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Quando i fotoni fanno le cose a metà

Il momento angolare orbitale dei fotoni, analogo del momento angolare classico associato alle rotazioni attorno a un asse, può assumere valori multipli semi-interi della costante di Planck ridotta, smentendo l'idea che potessero essere solo multipli interi di questa costante. Il risultato aggiunge nuove conoscenze ai fenomeni più esotici della radiazione luminosa e potrebbe essere utile per aumentare la larghezza di banda delle trasmissioni a fibre otticheleggi l'articolo »
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L'influenza delle madri sulle scelte alimentari dei bambini

Quando devono scegliere un cibo, i bambini tengono conto oltre che delle proprie preferenze anche dell'ipotetica preferenza delle proprie madri. Lo dimostra uno studio sperimentale che ha individuato anche le aree cerebrali coinvolte nelle scelte alimentari dei piccolileggi l'articolo »
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Se la scelta è ambigua, ci pensa l'amigdala

Di fronte a situazioni ambigue, in cui è dubbio se uno stimolo ambientale è associato a un successivo evento avverso, è innanzitutto l'amigdala che si fa carico di valutare la probabilità di quell'associazione. E per farlo sembra applicare algoritmi simili a quelli messi a punto per insegnare ad apprendere ai computerleggi l'articolo »
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Scuola Normale Superiore di Pisa: Osservati i progenitori dei buchi neri super-massicci

Comunicato stampa - Un team di ricercatori guidato da cosmologi della Scuola Normale Superiore ha scoperto due buchi neri a collasso diretto, considerati gli “antenati” dei buchi neri super-massicci che si trovano al centro di tutte le galassie, compresa la nostraleggi l'articolo »
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Una nuova via per la nascita delle nubi

La formazione degli aerosol nell'atmosfera, primo passo per la formazione delle nubi per condensazione del vapore, può essere innescata anche senza il contributo dell'acido solforico, ritenuto finora necessario al processo. Lo affermano tre diversi studi che definiscono meglio il contributo delle attività umane, e in particolare del consumo di combustibili fossili, alla copertura nuvolosa della Terra, un parametro finora assai incerto che influenza il cambiamento climaticoleggi l'articolo »
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Le enigmatiche costruzioni sotterranee dei Neanderthal

Nella grotta francese di Bruniquel sono state scoperte strutture artificiali ad anello costruite con pezzi di stalagmiti tutti uguali. La loro datazione indica che risalgono a circa 175.000 anni fa, un'epoca in cui gli unici abitanti umani dell'Europa erano i Neanderthal, che avevano dunque comportamenti e capacità sociali decisamente evolute. La funzione di queste strutture è però ancora oscuraleggi l'articolo »
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La rivincita di polpi, seppie e calamari

I cambiamenti nell'ecologia marina legati al riscaldamento delle acque e alla pesca intensiva stanno producendo un'esplosione delle popolazioni dei cefalopodi, animali che ben si adattano ai cambiamenti ambientali. Gli effetti di questo aumento demografico sull'ecosistema marino sono a oggi imprevedibilileggi l'articolo »